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L’extended play è da sempre uno dei formati preferiti dai produttori elettronici di dance, e come tradizione vuole, è ,quando possibile, ancora prodotto sul supporto vinile. Questo ci dà anche l’opportunità di ascoltarlo a due possibili velocità, un metodo che talvolta svela altre possibili letture di un brano. E come spesso avviene anche questo lavoro non indica sull’etichetta quale sia la velocità di rotazione consigliata, sarà la soggettività del fruitore o l’occasione d’uso a stabilirlo., Claudio Fabrianesi è fra i dj più attivi della capitale e fra gli animatori della serata “Alchemy” e troviamo il suo nome in altre produzioni vicino a quello di nomi come Fabrizio Lapiana o Donato Dozzy. Su questo e.p. Ci propone due brani, ambedue rimarcano la passione dell’autore per la psichedelia. I due brani, pur coerentemente intrisi della medesima matrice stilistica, sono uno ritmico e l’altro ambientale. Il primo lato contiene “The Age” un brano particolare, introdotto da un tappeto psichedelico di chitarra slide, che richiama i deliri barrettiani di “Interstellar Overdrive” il brano si…

Claudio Fabrianesi "The Age" (Wonder Wet records) 2014

2.5

L’extended play è da sempre uno dei formati preferiti dai produttori elettronici di dance,

e come tradizione vuole, è ,quando possibile, ancora prodotto sul supporto vinile.

Questo ci dà anche l’opportunità di ascoltarlo a due possibili velocità, un metodo che talvolta svela altre possibili letture di un brano.

E come spesso avviene anche questo lavoro non indica sull’etichetta quale sia la velocità di rotazione consigliata, sarà la soggettività del fruitore o l’occasione d’uso a stabilirlo.,

Claudio Fabrianesi è fra i dj più attivi della capitale e fra gli animatori della serata “Alchemy” e troviamo il suo nome in altre produzioni vicino a quello di nomi come Fabrizio Lapiana o Donato

Dozzy. Su questo e.p. Ci propone due brani, ambedue rimarcano la passione dell’autore per la psichedelia. I due brani, pur coerentemente intrisi della medesima matrice stilistica, sono uno ritmico e l’altro ambientale.

Il primo lato contiene “The Age” un brano particolare, introdotto da un tappeto psichedelico di chitarra slide, che richiama i deliri barrettiani di “Interstellar Overdrive” il brano si sviluppa su

un intreccio minimalista di synth che ci porta ad immergerci in un ambiente in bilico fra le sequenze di Tim Blake e gli Orb prima maniera, l’effetto si amplifica se ascoltiamo il brano a 33 giri. Su questo si sommano strati di chitarre spaziali ribatutte con l’eco in piena tradizione 70s che solo sul finale accennano ad un riff distorto che a sua volta avrebbe potuto essere sviluppato verso un ulteriore trip elettro.rock.

Il lato B contiene “Orion 314″ brano con una cassa dritta ipnotica che emerge da un tappeto cupo e surreale, rinforzata nello sviluppo da movimenti ritmici di noise analogici, il brano a velocità rallentata assume l’incedere di un tribalismo elettronico lisergico. Pur stando all’interno del perimetro della dance “Orion 314″ non aderisce ai clichè “minimal­looposi” che sembrano imperare in molte produzioni recenti, ma si evolve in un crescendo onirico originale.

Nell’assieme questo e.p. dimostra essere un lavoro che non bada alle tendenze e che si indirizza verso un percorso sonoro personale, questa attenzione verso sonorità psichedeliche si afferma

come una vera propria scelta stilisitca meritevole di attenzione.

 

Alessandro Marenga Amptek

 

 

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